tempo di lettura stimato – 2 minuti
Carletto di qua, Carletto di là
Questo non si dice, questo non si fa!C. Mantoni
Carletto
Chi ha più di una quarantina d’anni forse ricorda il ritornello di questa canzoncina per bambini cantata da Corrado Mantoni.
Una canzone divertente di un padre che tenta di arginare i vivaci guizzi del figlioletto, indicando la giusta via da seguire e tutto ciò che non si può fare, che non sta bene fare.
Canzonetta a parte, quante volte sentiamo pronunciare questa frase?
“Impossibile”,”Non posso farlo”, “Non ho il permesso”, “Non puoi farlo”, “Non si può fare”: queste le declinazioni più frequenti.
Fin da bambini, veniamo cresciuti, nel rispetto di ciò che possiamo o non possiamo fare. Sono le regole. Lo sviluppo della società si basa sul rispetto delle regole. L’adulto che si prende cura di noi, ci dà delle indicazioni su cosa sia possibile e cosa no, il più delle volte per proteggerci dai pericoli, e con intenzione positiva.
Benissimo. Il punto è che spesso questo principio è talmente interiorizzato da diventare automatico e talvolta da assumere la valenza di un blocco psicologico. Ecco un esempio: capita a volte di avere un’idea, una bella idea e prima ancora di permetterci di analizzarla a fondo, la liquidiamo con “Ah, ma questo non lo posso fare…”, “Io non posso”, oppure lasciamo agli altri questa facoltà e ce ne facciamo convincere “Tu non puoi farlo” o peggio ancora: “No, questo non si può fare”, “E’ Impossibile”.
E’ impossibile o im – possibile?
E’ impossibile. Non si può fare.
Queste frase utilizza una struttura nota al mondo della linguistica della PNL ed è una performativa persa (S. Bavister, A. Vickers 2007). Frasi di questo tipo hanno, per loro struttura sintattica, carattere di assolutezza. Hanno le sembianze di un dogma, una verità certa di per sè, per questo accettata e indiscutibile.
Proprio per questa caratteristica, l’asserzione quasi mai passa inosservata in una comunicazione. Se diamo poco credito a chi la pronuncia è possibile che in noi si accenda una reazione di rifiuto, mista a rabbia del tipo: “Ah si? E chi sei tu per dire questo?!”; se invece chi la pronuncia è per noi figura di autorità la nostra reazione può essere ben diversa. Secondo Cialdini, proprio questo principio regola una delle più potenti leggi di persuasione, capace di manipolare la mente delle persone, i pensieri e le conseguenti azioni in virtù di un meccanismo automatico appreso (Cialdini, 2010).
E’ tanto potente da mettere il nostro cervello in una sorta di stand-by che non ci fa nè pensare nè agire ragionevolmente, Quando questo accade, la frase “E’ impossibile, non si può fare” diventa una convinzione che limita la nostra possibilità di agire.
Siamo cioè talmente convinti di ciò che ci è stato detto che, in automatico, accantoniamo l’idea senza nemmeno prendere in considerazione che possa essere invece fattibile, senza permetterci di trasformarla in un obiettivo concretizzabile; in fondo al nostro cervello non piace fare fatica, molto meglio fidarsi di quelle parole e non sprecare tempo ed energie!
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché, arriva uno sprovveduto che non lo sa, e la inventa.
A. Einstein
E se invece non sapessimo che è impossibile? Se nessuno lo avesse detto e noi non cadessimo nella trappola dei nostri pregiudizi e preconcetti, cosa cambierebbe? Ammettiamo pure che la prudenza ci induca a credere a queste affermazioni, per proteggerci ed evitare passi falsi, ma da coach ti suggerisco di porti una domanda differente e di allargare la tua mente. Fai spazio alla possibilità.
Poniti queste domande:
- E se invece fosse possibile?
- E se io potessi?
- Cosa accadrebbe se io potessi?
- Se potessi trovare un modo per…, quale sarebbe?
La prossima volta che qualcuno ti dice che “Non si può”, fermati, pensa e fatti una domanda. Potrai scoprire in te delle possibilità che nemmeno avevi immaginato delle risorse che non sapevi di avere. Non solo!
Aprire la porta alle possibilità, ti farà sentire di nuovo forte, in potere di prendere in mano la tua vita e farne il tuo capolavoro!
E. Migliorini
Fonti:
R. Cialdini, Le armi della persuasione, 1995, 2010, Giunti Editore S.p.a.
S. Bavister, A. Vickers, Pnl Essenziale, 2012, Alessio Roberti Editore s.r.l.
0 commenti