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Oggi più che mai il mondo del lavoro è diventato sfidante: stiamo vivendo un periodo eccezionale e sebbene i giorni clou dell’emergenza siano passati, stiamo ancora affrontando un momento carico di incertezze.
Alcune persone hanno dovuto chiudere le proprie attività, altre hanno perso il lavoro, altre ancora si sono dovute reinventare.
Affrontare sessioni di coaching con persone in difficoltà economica, con la responsabilità della famiglia o più famiglie alle spalle, può essere davvero impegnativo.
In linea generale coaching, PNL e linguistica offrono validi strumenti per intervenire e favorire il cambiamento; quale strumento scegliere? Dipende, e in questo articolo voglio esplorare un approccio basato nello specifico su domande di coaching con cambi di framing linguistici.
Questo breve scritto potrà essere uno spunto per:
- vedere le cose da un altro punto di vista
- capire che non esiste una cosa giusta o sbagliata, ma semplicemente cosa funziona e cosa no.
- capire che molte risorse sono già dentro di noi. Il coach aiuta a portarle alle luce.
Imparare qualcosa di nuovo?
Gli aggiornamenti OCSE mostrano come in Italia ci sia un grosso divario tra necessità di competenze professionali e ciò che il mondo della formazione offre. Nonostante tra il 2007 e il 2016 l’accesso alla formazione continua sia più che raddoppiato, l’Italia ha ancora ampio margine di miglioramento. I dati mostrano come nel nostro paese solo il 60,7% delle imprese con più di 10 dipendenti dia accesso alla formazione ai propri dipendenti. La media europea si attesta attorno al 76,1%.
Certamente lo studio e la necessità di una formazione continua, sono alla base della costruzione della società presente e futura, e anzi l’educazione e lo studio possono garantire una vita degna agli uomini di domani. Dall’altro lato c’è chi sostiene che la rincorsa alla formazione in relazione alla sola richiesta di specializzazioni dal mondo del lavoro non sia il solo approccio da tenere in considerazione.
Secondo G. Lakoff (2014), ad esempio, già molti studenti, prima di affacciarsi al mondo del lavoro, vedono l’istruzione come un percorso finalizzato al raggiungimento della ricchezza o di un impiego esaltante. Questi vengono istruiti per acquisire abilità utili a lavori contemporanei, restando carenti nell’intangibile sviluppo di una educazione critica intesa come ricchezza personale, come capacità di affrontare la vita in generale. L’attuale formazione finalizzata al solo mondo del lavoro, per Lakoff, tralascia questi aspetti fondamentali e non considera che questa rincorsa potrebbe rivelarsi addirittura inutile, in quanto l’evoluzione tecnologica è così veloce che i lavori di oggi potrebbero non esistere più domani.
Che fare allora?
Non si finisce mai di imparare. E la formazione motivata dalla curiosità di imparare, dalla sana sete di sapere, resta il pilastro portante su cui costruire un’ esistenza, non solo lavorativa. Ma immaginiamo per un momento di dover fare con ciò che abbiamo a disposizione. Utilizziamo le risorse e le conoscenze che già abbiamo, e pensiamo fuori dai nostri consueti schemi mentali. Anche questa è una formazione, intesa come sviluppo del proprio pensiero, estensione del proprio potenziale.
Come ci racconta Scott H. Young, da cui questo articolo è liberamente tratto, Charlie Munger mentore di Warren Buffet il celebre miliardario proprietario delle Berkshire Hathway li chiama mental models, modelli mentali che ci permettono di approcciare i problemi da diverse angolazioni. Più modelli mentali abbiamo, più risorse abbiamo a disposizione per affrontare i problemi.
10 lavori, 10 approcci diversi
Comunemente siamo abituati a parlare delle professioni come qualcosa che si fa. Il medico cura i malati, il falegname fabbrica dei mobili, il venditore vende prodotti, l’artista crea pezzi artistici. Poche volte ci soffermiamo a pensare a come essi mettano in campo la loro expertise, a quali capacità e risorse essi attingano per svolgere il proprio lavoro.
- L’artista: la creatività come priorità
Molti lavori e business si focalizzano su come ridurre i costi, su come avere profitti alti, avere piu clienti, ROI elevati, il lavoro dell’artista è prettamente focalizzato alla creatività, all’espressione dell’unicità. Come potrebbe cambiare il tuo lavoro se la tua priorità fosse di creare qualcosa di unico e creativo? Come potrebbero cambiare i tuoi progetti se l’unico tuo obiettivo fosse esprimere la tua creatività?
2. L’ingegnere: posso creare un modello efficiente e calcolare?
Tra le diverse competenze tecniche richieste a questo ruolo sicuramente vi è la capacità di analizzare dati oggettivi e creare dei modelli in grado di essere applicati a più contesti, raccogliere dati e variabili e prevedere gli errori. Se fossi un ingegnere come potresti strutturare le conoscenze che hai, in modo da creare un processo, una base dati, in grado di prevedere le variabili e quindi i possibili futuri sviluppi ed errori?
3. L’imprenditore: creare prototipi economici e scalabili
La mentalità dell’imprenditore è quella di realizzare idee, minimizzando i rischi e i costi, creando dei prototipi economici e veloci che possano essere testati sul mercato. Grazie alle opportunità della rete in molti oggi hanno iniziato a fare impresa, tuttavia le stime dicono che il oltre il 95% delle start up non funziona e non sopravvive ai primi 5 anni di vita. (Pistono 2017) L’imprenditore spesso tenta e testa cosa funziona e cosa no. Come potrebbe cambiare il tuo approccio al tuo attuale lavoro se facessi tua l’idea che “Se qualcosa non funziona, ritenta e fai qualcos’altro.” Quanti tentativi faresti?
4. Il dottore, i sintomi e la diagnosi
Per fare la sua diagnosi un medico parte dai sintomi, palesi o meno che riesce a ravvisare nel suo paziente. Dove non dichiarati, li ricerca con domande esplorative rivolte al malato e raffronta ciò che scopre, con ciò che ha appreso dai suoi studi. Da questo confronto tra i sintomi e letteratura scientifica effettua la sua diagnosi. Se il tuo business avesse smesso di funzionare, potresti chiederti, quali sintomi si sono mostrati più evidenti di altri? Quali possono essere le cause di questi sintomi? Quali tra queste sono le più comuni e quali le più rare? Storicamente questi sintomi, negli altri business/lavori a cosa hanno portato?
5. Lo scienziato: esperimenti e controllo delle variabili
Lo scienziato dimostra i fenomeni della realtà attraverso lo studio empirico del mondo. Alla base del suo metodo ci sono gli esperimenti scientifici, che prevedono un controllo sulle variabili. Lo scienziato ripete meticolosamente i suoi esperimenti, mantenendo fisse le variabili tranne una e studia le differenze. Un approccio di questo tipo potrebbe chiarire molte situazioni della vita più complesse, nelle quali giocano molti fattori concomitanti. Cosa accadrebbe a guardare le stesse complessità con metodo scientifico, riducendo o fissando le variabili?
6. Il programmatore: trovare un algoritmo
Tra le varie capacità del programmatore c’è quella di creare un algoritmo. Una funzione matematica che serve ad automatizzare un determinato processo. Cambiano i contenuti, il processo rimane lo stesso. Questo approccio può essere utile per rivedere le attività del proprio lavoro o business. Chiediti, quali processi o elementi si ripetono di frequente? Quali di questi posso automatizzare, o definire in un processo lineare in modo che altri se ne occupino?
7. L’architetto: immaginare il futuro
L’architetto è chiamato a progettare case, palazzi, urbanizzazioni. Il suo lavoro è quello di progettare la realizzazione di questi elementi, immaginando dal nulla come sarà il futuro. Uno dei metodi che utilizza è quello di realizzare dei modelli, su piccola scala, in modo da avere una progettazione quanto più realistica possibile. Come potresti realizzare un modello del tuo prodotto o del tuo business, da provare su piccola scala prima di investire grosse somme di denaro?
8. Il venditore: l’arte di capire i bisogni degli altri
La capacità fondamentale di un venditore è ascoltare i bisogni espressi o latenti dei clienti e colmare il vuoto con un prodotto adatto a soddisfare quelle esigenze. Il bravo venditore ha un’altissima capacità di osservazione. Come cambia il comportamento di una persona quando si trattano determinate argomentazioni? Cosa fa brillare gli occhi al tuo cliente? Quale bisogno è celato dietro le sue parole e i suoi comportamenti?
9. Designer: ciò che crei comunica per te
Del designer oltre alla creatività, all’estetica, all’unicità, un aspetto importante è quello di creare oggetti user friendly, oggetti cioè che parlino e indichino da soli al cliente come essere utilizzati. Un esempio, la nascita del touch screen, uno schermo con tasti integrati che intuitivamente il cliente tocca per ottenere un risultato. Come potrebbe cambiare il tuo lavoro se adottassi un simile approccio? Come potrebbero cambiare i tuoi affari se adottassi un approccio che favorisca o induca, tramite design, il cliente a compiere delle precise e prevedibili azioni?
10. L’idraulico: smontare per sistemare il guasto
Ti sarà forse capitato di aver bisogno di un idraulico. Hai mai notato come lavora? Nella maggior parte dei casi si tratta di trovare la perdita, smontare i pezzi e sostituire quelli danneggiati per poi rimontarli. Nello specifico questo lavoro tuttavia ha una implicazione precisa quanto frequente: sporcarsi le mani. Quanti di noi sono davvero disposti a farlo? Quanti di noi sono disposti a scendere così nel dettaglio delle cose per capire veramente cosa funziona e cosa no e se qualche pezzo vada cambiato?
Questi appena esposti sono solo 10 lavori, comuni abbastanza da poter immaginare il loro punto di vista. Da essi emergono elementi di coaching come domande e reframing. Domande cioè da utilizzare in un contesto diverso. Non tutte avranno la stessa efficacia: dipenderà dal contesto e da te. Questo è solo un elenco iniziale di quello che puoi fare semplicemente liberandoti da pregiudizi e aprendoti a nuove possibilità di pensiero. Questa è anche un tipo di formazione, che ti arricchisce di idee di immediata applicazione e può davvero fare la differenza nel modo di guardare al tuo lavoro, dandoti un aiuto concreto.
Ora puoi continuare tu, da solo o con l’aiuto di un coach esperto che ti possa guidare.
Fonti:
G. Lakoff, Non pensare all’elefante, Chiarelettere edition published by arrangement with Chelsea Green Publishing co, white River Junction, Vt, Usa, 2014
F. Pistono, Start up 0.0, Ulrico Hoepli Editore S.p.a., 2017
https://www.scotthyoung.com/blog/2018/12/04/25-think
https://read.oecd-ilibrary.org/education/adult-learning-in-italy_9789264311978-en#page76